Con la SOSTITUZIONE DI UN MUTUO si ha l’annullamento del mutuo originariamente stipulato con la banca più la rimozione dell’ ipoteca, e contestualmente la registrazione di una nuova ipoteca a favore di un’altra banca o nella stessa, con i tempi e i costi che ciò può comportare. La cancellazione della vecchia ipoteca comporta, infatti, degli oneri notarili, che, tuttavia, sono stati attutiti dalla Legge Bersani 40/2007. Solitamente questa operazione viene effettuata per ottimizzare le condizioni del mutuo o per richiedere maggiore liquidità aggiuntiva.

Ma COSA CONSENTE DI FARE LA SOSTITUZIONE?

1- Cambiare il tipo di tasso (da fisso a variabile e viceversa, o misto);

2-  Modificare la durata del mutuo, così come lo spread in favore della banca e il parametro di indicizazione (Euribor o IRS);

3- Richiedere liquidità aggiuntiva alla somma del debito residuo del vecchio mutuo, e modificare l’immobile ipotecato così come i soggetti parteciapanti al mutuo, a differenza della surroga dove tutto ciò non è ammesso.

COSTI DELLA SOSTITUZIONE

– Siccome la nuova banca estingue il mutuo con la vecchia, per effettuare la sostituzione, è possibile che il mutuatario debba corrispondere una penale per l’estinzione anticipata;

– per la stipulazione del nuovo contratto bisognerà necessariamente recarsi dal notaio e quindi ci saranno costi legati alla redazione dell’atto notarile, così come i costi della nuova istruttoria e della nuova perizia immobiliare, per dare validità ai documenti;

– Per ottenere una nuova ipoteca si dovrà pagare una seconda volta l’imposta sostitutiva, che oscilla dallo 0,25% al 2%. Inoltre, se il nuovo mutuo è di un importo maggiore rispetto alla residua quota di capitale da rimborsare, maggiorata di spese e oneri, si perdono i benefici fiscali, nella misura degli interessi detraibili in caso di acquisto di prima casa.