L’ISC (Indicatore sintetico di costo), precedentemente noto come tasso annuo effettivo globale (TAEG), è l’indicatore del tasso di interesse di un’operazione di finanziamento espresso in termini percentuali ed indica il costo REALE del finanziamento. Esso è stato ufficialmente definito nel 2003 con una delibera del CICR (Comitato Interministeriale per il Credito).
COME SI CALCOLA L’I.S.C.?
Innanzi tutto l’indicazione del calcolo dell’I.S.C. nel prospetto del mutuo è OBBLIGATORIO per legge e le modalità di calcolo sono effettuate dalla Banca D’Italia. Si parla di “costo reale” perchè questo indicatore include tutte quelle spese accessorie che gravitano intorno ai mutui, in particolare:
1- il rimborso del capitale;
2- il pagamento degli interessi;
3- le spese di istruttoria;
4- le spese di perizia;
5- le spese di riscossione dei rimborsi e d’incasso delle rate;
6- le spese di assicurazione imposte dal creditore, intese ad assicurargli il rimborso del credito in caso di morte, invalidità, infermità o disoccupazione del debitore;
7- ogni altra spesa, contrattualmente prevista, connessa con l’operazione.
Per includere tutte queste spese, il CALCOLO DELL’ISC avverrà ipotizzando che i costi iniziali riducano il capitale prestato e che le spese periodiche aumentino la rata. Vediamo un ESEMPIO numerico: con un mutuo decennale di 100.000 euro al 5% annuo si avranno 1.061 euro di rata. Se si considerano le spese di apertura richieste per 800 euro, si avrà un finanziamento ridotto a 99.200 euro (100.000 – 800) ed eventuali 5 euro di spese (per incasso rata ecc.) si avrà una rata maggiorata a 1.066 euro. Con questi dati si pò calcolare l’ISC mediante la formula: (1+i/n rate annue)^n rate annue – 1, dove ^ = elevamento a potenza, rapportando il nuovo i (tasso di rendimento) ai nuovi dati, si avrà un ISC del 5,41%. (Fonte: Telemutuo)
Il grande vantaggio dell’ISC è il suo utilizzo a fini comparativi, infatti confrontando l’ISC di due mutui si capisce subito quale costi di più e di quanto.