Le SPESE accessorie nell’ambito di un MUTUO sono numerose ed incidono, talvolta in maniera consistente, sul costo complessivo dell’operazione. Ma QUALI SONO e QUANTO POSSONO VARIARE LE SPESE BANCARIE?

– Partiamo dalle SPESE DI APERTURA, ossia i cosiddetti “costi di istruttoria”, richiesti dalla banca per valutare la domanda di mutuo. La loro incidenza varia in maniera consistente da banca a banca, da zero fino al 2% dell’importo mutuato, tuttavia gran parte degli istituti si colloca tra lo 0,50% e l’1% del mutuo.

– Per quanto riguarda le SPESE DI GESTIONE, bisogna distingure:

a) le spese di incasso rata: richieste in occasione di ogni pagamento e comprese solitamente tra 1 e 3 euro, anche se esistono alcuni finanziatori che cercano di aumentare i propri ricavi portando queste spese fino agli 8 euro, che moltiplicato per il numero di rate può portare ad una cifra spropositata (trattandosi di semplici spese di incasso).

b) le spese di gestione varie: che comprendono spese per il rilascio di certificazione annuale degli interessi passivi o per spedizione delle comunicazioni in merito alle variazioni del tasso, ma anche spese amminastrative periodiche o spese di gestione pratica. La loro inicdenza è in genere modesta.

– Poi vi sono eventuali COSTI DI ESTINZIONE, in particolare per:

a) commissione per anticipata estinzione, se si estingue il mutuo anticipatamente sarà dovuta una penale a favore della banca, la percentuale, predeterminata nel contratto, sarà calcolata sulla sola parte di capitale restituita anticipatamente.

b) costi per cancellazione dell’ipoteca, se si vuole vendere l’immobile acquisito dopo l’estinzione, tale costo è compreso tra i 500 e i 1000 euro e dovrà essere corrisposto ad un professionista.

– Vi sono poi, ULTERIORI COSTI ACCESSORI al mutuo che NON rappresentano un guadagno per le banche, ma che incidono pesantemente sul costo finale dell’operazione, in particolare:

a) Bolli e certificati anagrafici, costo: circa 15 euro per certificato (in media ne servono 5)

b) Parcella del tecnico che redige la perizia sul valore dell’immobile (da 200 a 300 euro + IVA 21%) e cassa previdenziale (dal 2% al 4%)

c) Onorario notarile e spese connesse all’atto di mutuo (da 2.000 a 3.000 euro)

d) Imposta sostitutiva sul mutuo (0,25%, per eventuale acquisto di seconde case 2%)

e) Polizza assicurativa, contro rischi fabbricato (da 30 a 50 euro).